Tra le austere mura dell’antica città di Todi, a ridosso dell’imponente Palazzo del Vignola, si nasconde un piccolo gioiello barocco: la chiesa della Nunziatina.
Ricca di tele ed affreschi di notevole pregio, è stata di recente dotata di un nuovissimo impianto di illuminazione che ne enfatizza i colori, permettendo di leggere ed apprezzare al meglio questa piccola “cappella Sistina”, come sovente viene definita.
Edificata nel ‘600 per ospitare la Compagnia della SS. Annunziata, viene aperta al culto nel 1613.
Della Compagnia della SS. Annunziata, nata con la funzione specifica di compiere opere pie e accogliere i pellegrini soprattutto in periodi di calamità e pestilenze, si hanno notizie già a partire dal 1348; precedentemente ospitata nella chiesa di S. Angelo, poi demolita e riedificata con l’attuale dedica a S. Eligio, fu trasferita dal Vescovo Angelo Cesi nella chiesa dell’Annunziata o Nunziatina, così chiamata per distinguerla dalla chiesa del monastero della SS. Annunziata che si trova in borgo.
Numerosi furono gli artisti che lavorarono all’apparato decorativo della chiesa e all’originale soffitto a cassettoni decorati a rosette, purtroppo, andato perduto per sempre, completamente distrutto durante un incendio nel 1700.
La chiesa è composta da un’unica navata con soffitto affrescato dove si aprono, sui due lati, otto cappelle.
Tutte le decorazioni richiamano l’iconografia mariana. Sulla controfacciata è visibile un dipinto su tavola ispirato alle “nozze di Cana”* del Veronese sopra il quale si ammira un affresco che rappresenta “La Madonna del latte”*, ovvero la Madonna nell’atto di allattare Gesù Bambino.
Le cappelle laterali ospitano tele di notevole rilievo, fra le quali, vogliamo menzionare, un dipinto di Andrea Polinori raffigurante uno Jacopone da Todi* in atto di contemplare un crocifisso in legno che tiene nella mano destra.
Sopra l’altare maggiore è collocata la tela di Lorenzo Baldi, pistoiese, raffigurante l’Annunciazione, mentre nella quinta cappella è possibile ammirare un soggetto iconografico alquanto raro, in questa chiesa ripetuto ben due volte sia nella cappella che sul soffitto*: Dio Padre nell’atto di consegnare all’Arcangelo Gabriele il giglio che dovrà portare alla Vergine Maria nell’episodio dell’Annunciazione.
La decorazione del soffitto richiama, per impostazione, le grandi chiese romane di periodo barocco, con angeli, fiori e frutta tra i quali spiccano otto medaglioni*, che circondano l’affresco principale, raffiguranti episodi della vita della Vergine: Natività di Maria, presentazione della Vergine al Tempio, sposalizio della Vergine, visitazione da Santa Elisabetta, Natività di Gesù, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Assunzione.
Il nuovo impianto di illuminazione a led, realizzato dalla MemoLed di Todi, ha reso ora questo piccolo gioiello ulteriormente godibile: l’illuminazione a 4000K, una luce bianca simile a quella solare, permette una maggiore fruibilità e facilità di lettura dei cicli di affreschi, grazie alla maggiore luminosità della navata e dell’altare maggiore, ai fari posti per una migliore illuminazione del soffitto, mentre gli antichi lampadari sono stati preservati modificando solamente l’impianto interno al fine di ospitare luci a led.
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